giovedì 24 settembre 2015

BREVI CONSIGLI PRATICI PER NON FINIRE NEL CESTINO DELL'EDITORE ( II )



Non inviare agli editore la prima bozza del tuo romanzo.
Insomma, non inviare le prime stesure del tuo testo. Se sei uno scrittore alle prime armi non sei ancora in grado di valutare con obiettività il tuo scritto. Se crederai che il tuo romanzo sia finito dopo averlo riscritto una o due volte e ti capiterà di leggerlo e di trovarlo fantastico, restando allibito della tua bravura e capacità di esprimerti, dovresti sapere che è solo la tua vanità che sta parlando.
Scrivere è un mestiere faticoso. Per completare un romanzo ci vuole un’estrema cura, dedizione e accanimento. La prima bozza è solo l’inizio della fatica. Tutti gli scrittori professionisti hanno bisogno di molte stesure (chi di più, che di meno: ma sempre tante) per riuscire a rendere pubblicabili i loro testi.
A lavoro finito il tuo romanzo dovrà riuscire a far capire al lettore - in modo impeccabile - la storia che volevi raccontare, senza che lui debba mai fermarsi per rileggere una frase scritta male, accorgersi di un refuso, riflettere su un concetto espresso con imprecisione, consultare il dizionario per capire una parola astrusa, corrugare la fronte di fronte a una banalità o un cliché, rendersi conto di una incongruenze nella trama, imbattersi in una orribile metafora, o peggio, chiudere il libro, annoiato da uno stile scialbo o terrorizzato dalla tua incompetenza come scrittore.
Se sei uno scrittore in erba, dopo averlo sistemato più e più volte fino a riterrai soddisfatto del tuo romanzo, dovrai chiudere il file e non aprirlo più per un bel po’ di tempo. Quanto? Io ho bisogno di almeno un mese perché quello che ho scritto diventi un po’ estraneo a me. Altri scrittori parlando addirittura di tre mesi, altri ancora di almeno una settimana. Comunque sia, più tempo passa, meglio è. L’obiettivo è quello di rileggere il testo avendolo dimenticato un po’. Per poterlo leggere con il distacco necessario a capire i pregi e difetti, come farà il lettore, che non conosce niente della storia che hai scritto e ogni cosa per lui sarà una novità.
Quando scrivi una storia succede come quando ascolti una barzelletta: la prima volta ti fa ridere, la seconda ti fa sorridere, la terza non la ascolti più. La racconti agli altri sperando cche faccia ridere gli altri. Chi la conosce già non ride più (o ride perché ricorda che la prima volta l’aveva fatto ridere). Passat molto tempo, se ti raccontano un’altra volta la barzelletta, se tu la ricordi non ti farà ridere, ma se te la sei dimenticato allora riderai come la prima volta.
Questo per dire che il tuo testo lo conosci così bene che è impossibile capire le sensazioni che trasferisce al lettore ignaro. Ho letto un mio testo scritto dieci  anni prima e sebbene mi ricordassi la trama, era veramente come leggerlo per la prima volta, perché non ricordavo più le parole e la struttura che avevo usato per scriverlo. E’ stato come riascoltare la barzelletta dimenticata: sai di conoscerla ma non te la ricordi. Lasciare il  libro in ammollo per un periodo ha questo obiettivo: dimenticare le parole che hai usato per raccontare la storia, in modo che rileggendole potrai creare un distacco tra te e il mondo in cui eri assorto quando l’hai creato. È una sorta di riscoperta.
Se sei uno scrittore in erba, appena scritto il tuo stupendo libro non vedrai l’ora di inviarlo agli editori. Non ce la fai ad aspettare.
E invece dovrai farlo. Se non lo fai, la risposta dell’editore sarà il silenzio. Perché loro hanno così tanto da fare e ricevono così tanti manoscritti da valutare che la maggior parte non perde più tempo a mandarti un rifiuto.
Se sei uno scrittore in erba, finita la prima bozza del tuo romanzo ricordati che dovrai riscriverlo molte volte, dopodiché dovrai lasciarlo “lievitare” per un periodo abbastanza lungo (che scommetto sarà più breve di quanto dovrebbe: sono già stata una scrittrice in erba anch’io e conosco quel formicolio che ci impedisce di pazientare), per poi riscriverlo e correggerlo molte altre volte.

Ti consiglio di farlo leggere prima di inviarlo agli editori. Ricordati però che gli amici non sono mai distaccati, e nemmeno i parenti. Ti consiglio di trovare sui social un altro scrittore che ti dia almeno il suo punto di vista personale, spassionato e imparziale.

domenica 20 settembre 2015

BREVI CONSIGLI PRATICI PER NON FINIRE NEL CESTINO DELL'EDITORE ( I )



Se sei uno scrittore alle prime armi evita iniziare il tuo libro con la descrizione delle condizioni atmosferiche. Peggio ancora se prosegui paragonando  le sfumature climatiche allo stato d’animo del vostro protagonista. È già stato fatto mille volte: denota poca inventiva e sciattezza stilistica. Allo stesso modo, evita di iniziare la tua storia con la descrizione paesaggistica dell’ambiente dove si svolge la trama. Anche questo espediente è già stato usato mille volte. Così come specificare un periodo preciso del calendario nelle prime righe della tua opera esprime dilettantismo.
Se proprio vuoi usare una di queste tipologie di attacco narrativo, aspetta quando sarai un autore famoso: solo allora gli editori pubblicheranno qualunque cose scriverai. Per ora evita di cadere nella banalità. Finché sei uno scrittore in erba, fuggi via dalle scene trite e ritrite: gli editori cercano incipit originali e con uno stile sicuro e distintivo. Le prime pagine hanno il compito di agganciare l’attenzione, de far capire di che pasta sei fatto e di convincere l’editore a proseguire nella lettura anziché buttare il vostro romanzo nel cestino.
Per riuscire a pubblicare, oltre a diversi fattori di cui parleremo in seguito, bisogna iniziare il romanzo in maniera originale. Descrivere le condizioni climatiche, l’ambiente o il periodo in cui si svolge la trama, esprime ingenuità e indica l’incapacità dello scrittore con scarsa inventiva.

Gli autori principianti con un cervello pigro hanno la tendenza a usare gli stessi sotterfugi scontati e ordinari: la prima idea che salta in testa, insomma. Che si traduce come sinonimo di dilettantismo e scarsa conoscenza del mestiere. La scrittura consapevole è uno dei compito dello scrittore.  Se vuoi davvero scrivere una storia originale, bella e avvincente, sfuggi tutto quello che è scontato.